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Il mio primo incontro con la

meditazione


Testimonianza di Sandhya

Vi racconto un po' di me

Mi chiamo Sandhya e lavoro in un’Accademia di musica a Milano da oltre 20 anni; ho trovato la mia stabilità professionale quando, dopo tanti anni di lavori saltuari e insoddisfacenti, ho deciso di cercare nell’ambito che più amavo: la musica. Una decina di anni fa, in un momento di crisi e profondo senso di solitudine, mi sono iscritta a un corso di massaggio ayurvedico e in seguito a un gruppo di massaggio psichico. Sentivo che mi mancava qualcosa di importante che nutrisse un’altra parte di me, un contatto più autentico con le persone, una condivisione di corpo e anima, una tribù con cui pasticciare e sperimentare a livello più profondo: insomma, tutto quello che può dare il lavoro sul corpo. Oggi svolgo questa attività come secondo lavoro.

Quell’esperienza mi ha permesso di uscire dal giudizio sugli altri, mettermi in gioco e sentire nascere in me una nuova passione, l’intensità di quella esperienza l’avrei poi ritrovata nel mondo sannyasin (la comunità delle persone che hanno scelto una via di crescita personale seguendo la visione del loro maestro Osho, n.d.r.)

Avvenne che...

Intorno al 2010 ho rivisto dopo molto tempo una carissima amica sannyasin che mi ha parlato delle costellazioni sistemiche con Siddho e Anurag e ho deciso, molto incuriosita, di partecipare a un gruppo di 3 giorni con loro. In quell’occasione ho sentito che iniziava per me una nuova avventura, percepivo verità, profondità, passione, amore e anche timore, il giusto terreno per imparare a fidarmi ed entrare dentro me stessa: quello è stato il primo incontro con la meditazione.

Quell’estate ho partecipato a un altro gruppo di 10 giorni a Osho Miasto (la più grande comune europea di Osho, in Toscana, n.d.r.), sempre con Siddho e Anurag, e a quel punto è stato un attimo decidere di prendere un anno sabbatico e andare a Miasto a fare un’esperienza di 2 mesi di ‘Vivere la comune' dove ho preso il sannyas (prendere il sannyas vuol dire scegliere un nome diverso dal nostro nome di nascita, preso dal mondo di Osho, a significare la nostra scelta di una nuova via verso la meditazione e la conoscenza di noi stessi; rappresenta uno stimolo e un ancoraggio che ci ricorda ogni giorno la scelta di noi stessi, n.d.r.)

All’inizio ho dovuto affrontare emozioni di ogni genere ma piano piano, attraverso le meditazioni di Osho, i suoi discorsi e le persone con cui condividevo questa esperienza, ho imparato a sentire lo spazio del cuore che è meditazione, accettazione e guarigione.

Meditare mi ha portato a...

È come essere su una corsia preferenziale che va diretta nella direzione giusta per me, sento che la meditazione mi ha portata a una profondità che non andrà mai persa, e anche se non medito tutti i giorni, è presente e nutre con una qualità diversa le tante attività che svolgo: il lavoro, i massaggi e le relazioni con le persone che ho vicino… e anche quelle lontane!


Sento che la realtà della mia vita quotidiana, nella quale è molto coinvolta la mente, è solo una piccola parte della mia esistenza, e la dimensione della meditazione è rimanere in ascolto e avere fiducia nell’esistenza.

Il mio rapporto col Maestro...

Potrei riassumere con una frase di Osho: Il cuore è un giocatore d’azzardo, la mente un uomo d’affari. Per me il rapporto con il maestro passa attraverso coloro che ho incontrato grazie a lui, l’emozione di tante condivisioni, la libertà e il coraggio di poter scegliere il meglio per noi stessi senza perdere la connessione con gli altri… per questo sono piena di gratitudine e ringrazio tutti.

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