Rifletto sul fatto che nel linguaggio comune la parola sesso identifichi per la maggioranza degli individui - e anche per me lo è stato - solo l’atto sessuale. In realtà, è uno dei tanti atti di comunicazione verso l’altro. Pertanto bisognerebbe ripulirlo dall’ignoranza, dalla colpa e dalla morale: in questo articolo, voglio dare un contributo in tal senso.
Quando si sente parlare di sesso scattano subito reazioni di ogni tipo: imbarazzo, risate, tristezza, fantasie, gioia, indifferenza, moralismo o senso di colpa. Ovviamente queste sono solo alcune delle reazioni che scaturiscono in un individuo. Queste reazioni si manifestano in base alle esperienze vissute e al condizionamento sociale o familiare in cui si è cresciuti.
L'indagine sulla sessualità in Occidente e Oriente
La psicoanalisi ha fornito molte risposte sui significati profondi della sessualità nella cultura occidentale. Anche la cultura orientale ha dato il suo contributo fornendo con il Taoismo e il Tantra, chiavi che vanno al di là delle pure tecniche sessuali, muovendosi verso la meditazione.
Alexander Lowen, il padre della bioenergetica, dice che la sessualità dell’individuo è una parte della sua personalità. Quindi, la sessualità non può cambiare finché non avviene una trasformazione a livello della personalità, ma allo stesso tempo la sessualità modella la personalità. Lavorare andando verso il proprio Essere, oltre la propria personalità, può cambiare profondamente il modo di vivere la sessualità, fuori dagli stereotipi.
Ho potuto sperimentare su di me che la parola sesso aveva significati astratti, contraddittori, un contenitore di ideali, giudizi, confini e controllo che non corrispondevano alla realtà.
Riconnettersi al corpo come via della sensibilità
Nella sua essenza la sessualità, quando unita alla sensualità e al cuore, è un atto creativo di piacere intimo e di gioia. Nella nostra tradizione è stato sporcato dai pregiudizi, dalla pornografia e dal senso di colpa. La sessualità, in realtà, se fossimo cresciuti in un ambiente, naturale e spontaneo, non avrebbe assunto nessuna dimensione mentale.
Quindi il primo passo da fare sarebbe quello di liberarsi dalle idee e dai pregiudizi che lo hanno alterato, considerando la realtà delle cose. Siamo nati dall’energia sessuale: la nostra esistenza è la conseguenza di un atto di amore.
Il secondo passo consiste nel renderci più sensibili: il nostro corpo è la via della sensibilità, del sentire sensazioni che provengono dall'interno e non dall'esterno. Da questo spazio, il contatto con il mondo e con gli altri assume una dimensione ricettiva e non aggressiva, una dimensione di rilassamento e non di performance. Se si vuole avere una vita piena e realizzata bisogna cominciare a dare fiducia al proprio corpo, aiutandolo a sentire, a percepirsi. Le tecniche di meditazione servono a riportarci in questa connessione essenziale.
È bene ricordarlo nuovamente che il sesso è il modo che la natura ci ha donato per riprodurre la nostra specie: dunque non è un peccato e non è una cosa sporca. Nonostante siamo coscienti di questa verità, nel profondo viviamo un conflitto. Da una parte un’energia che vuole esprimersi e dall’altra un giudizio che la trattiene.
Sentire, sentire, sentire
L’essere umano si differenzia dagli altri esseri viventi perché prova dei sentimenti e attraverso il corpo ha la possibilità di esperirli. Se non sei in contatto con il corpo, non sei in contatto con il sentire. Se sei dissociato, vivi una vita amorfa. La sessualità ci rimette prepotentemente in contatto con il corpo e con il voler sentire la vita. Ecco perché a volte è un’energia incontrollabile e incontrollata e per tale motivo viene tanto ostacolata e biasimata. Diventa il mezzo per sentire la vita.
Viviamo in una società ipersessualizzata che ci fa credere di essere liberi sessualmente. I media non censurano più scene erotiche se non con gli emoticons, e i richiami a certe pratiche sono alla portata di tutti.
Paradossalmente l’ipersessualizzazione invece di liberarci, ci ha allontanati dal secondo vero scopo della sessualità: stabilire un primo contatto per incontrare l’altro a livello emotivo e spirituale. La realizzazione dell’amore è il vero anelito che ci spinge verso l’altro. Il sesso è solo il primo gradino. Ma sesso non è ancora amore! Molti cadono in questa trappola: confondono sesso e amore. E quando il sesso passa in secondo piano in una relazione, iniziano a pensare che l’amore sia finito.
Alcuni vivono cambiando partner molto frequentemente, altri facendo pratiche estreme, altri invece vorrebbero vivere questa apparente libertà, ma la morale e la colpa glielo impediscono; altri ancora rinunciano totalmente a questa possibilità di interazione per paura di mettersi in gioco in un incontro più profondo con l’altro.
Il tema vero dell’essere umano è sentirsi vivo e amare.
Ci sono persone che vivono la loro sessualità in maniera soddisfacente e completa. Sono riuscite ad andare oltre il condizionamento e i pregiudizi e vanno nella direzione di dare il giusto posto al sesso nella propria vita: incontro con l’altro nella piacevolezza, momento di intimità e meditazione. È il primo passo di un cammino, non quello finale.
Come insegnante di tantra yoga, insegno che la prima cosa da tenere presente è che noi siamo coscienza, la seconda è che questa coscienza abita questo corpo, la terza è che il corpo serve per fare esperienza e sentire la vita.
Abbiamo quindi davanti una scelta, ascoltare il passato delle tradizioni che negano il corpo oppure ascoltare profondamente noi stessi nel presente.
L’atto sessuale è stato ridotto ad una performance, una prestazione in cui ciò che è gratificato è solo l’ego, al di sotto del quale si nasconde la colpa, la fragilità e il senso di inadeguatezza. il corpo non viene ascoltato: lo obblighiamo a fare cose per gratificare l’ego, generando un ulteriore strato di protezione tra la parte più profonda di noi e l’altro.
C’è chi cerca appagamento solo nel sesso, o all’opposto chi si illude di sublimarlo con la spiritualità: in realtà, bisognerebbe comprendere e lasciare andare tutte quelle sovrastrutture che gratificano in positivo o in negativo il nostro ego. Credere a certe idee ha solo permesso l’esistenza di un individuo incompleto, frustrato e sconnesso dal sentire la vita.
Alexander Lowen dice che solo quando le idee, i pregiudizi si allentano o si rimuovono, si può dare vita ad una sessualità più rilassata e vera, punto di partenza nella direzione dell’intimità.
Quindi oggi forse essere trasgressivi significa costruire la vera intimità relazionale con il proprio partner.
Quando si smette di vivere l’atto sessuale come una prestazione e si comincia a viverlo senza l’idea di successo o fallimento, ci si può rilassare in ciò che accade e con questo anelito ci si affida, ci si impegna ad amare.
Questo a mio parere è il vero salto quantico in una sessualità sacra e soddisfacente. Applicare quanto ho scritto sopra è un lavoro potente di osservazione senza giudizio e senza colpa, un lasciare andare vecchi schemi e imparare ad ascoltare dall'interno.
È la via della meditazione.
Può essere faticoso lasciare andare certe zavorre, ma sicuramente ne varrà la pena.
"Il sesso è una piccola morte, è proprio per questo è in grado di donare gioia.
Per un istante ti perdi, e quell'istante é l’orgasmo. In quell'istante sei pura energia, che vibra e pulsa. Senza un centro, senza un ego. Esci da te stesso, diventi vasto, immenso. Non sei più separato dall’altro, e questo ti dona una grande gioia, sebbene il tutto duri un solo istante"
OSHO
"Ricordate: voi avete una sola energia. Al livello più basso, viene definita "energia sessuale"; se continuate a raffinarla, se continuate a trasformarla attraverso la meditazione, la stessa energia inizia a muoversi verso l'alto, e diventa amore, diventa preghiera. È la stessa energia, ma a un diverso stadio di trasformazione: il sesso allo stato grezzo è la materia prima; assomiglia a un diamante in ima miniera: dev'essere tagliato, lucidato, è necessario molto lavoro perché vi si possa riconoscere il diamante."
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