L'incontro con la meditazione e con Osho

Ricordo la prima volta che andai a meditare a Milano, in una stanza, in un sotterraneo, in una traversa di Via Andrea Costa. Avevo 21 anni.

Ero emozionata e molto imbarazzata. Avevo ricevuto l’invito da un amico, che conoscevo da poco, ma che aveva colto la mia curiosità verso Osho che allora era conosciuto come Bhagwan Shree Rajneesh.

Questa persona aveva dimenticato un libro di Osho a casa mia, che avevo letto tutto in una notte, "La rivoluzione interiore" e ne ero rimasta folgorata!

Scesi quelle scale col cuore che mi batteva all’impazzata, ero nello sconosciuto, non sapevo esattamente dove stavo andando... chi avrei incontrato, e cosa avrei fatto. E forse il mio inconscio percepiva che stavo andando verso qualcosa di inspiegabilmente importante...

Mi accolse un sannyasin vestito d’arancio con una collana al collo e la barba... occhi luminosi, molto gioviale, che mi abbracciò come se fossi una vecchia amica. Le luci erano soffuse, e la stanza era completamente vuota, con una candela su un tavolino e una foto di Osho.

La meditazione Osho Kundalini

Mi attrasse tantissimo la foto di Osho, un misto tra “ti conosco da sempre” e “chi sei?”...

Senza quasi rendermene conto stetti minuti davanti a quella foto, e mi sentii trasportata in una dimensione di vuoto della mente... tutto era così nuovo e strano, che la mente smise di commentare...

In quel preciso istante il sannyasin che mi aveva accolto mi spiegò la meditazione Kundalini. Sedute tutte intorno appoggiate alle pareti c’erano altre 4 o 5 persone, sicuramente più esperte di me. Ascoltai la spiegazione in uno stato alterato di coscienza... il tutto nella sua incredibile semplicità era “tanto” da essere assorbito.

E così feci la mia prima kundalini: era maggio del 1978. Mi sentii leggera, con il corpo più libero di quanto lo percepissi normalmente, e la cosa che mi stupì fu che alla fine, rialzandomi dopo i 15 minuti di silenzio sentii una gioia dentro, senza alcun motivo... percepii del silenzio che non mi imbarazzava, un silenzio interiore, e questo mi affascinò profondamente, questo fu la grande scoperta!

Gioia senza motivo esterno... Silenzio e pace.

Sentivo gioia ed ero in una stanza spoglia, con degli sconosciuti, sorridenti e che si abbracciavano, e io un po’ in disparte, stranita e allo stesso tempo a mio agio...

Amore e meditazione si sono incontrate

La mia mente non capiva, non incasellava, ma il mio cuore ha iniziato quella sera a cercare quella cosa che non è tangibile, ma che il cuore sente: l’amore privo di oggetto.

Sì, perché quelle persone sconosciute, senza dirmi quasi nulla mi avevano fatto sentire a casa. Avevamo condiviso una meditazione, avevamo condiviso silenzio, e l’atmosfera impalpabile era amore.

Amore e meditazione, due facce della stessa medaglia.

Partii dopo qualche mese per Poona - India - e incontrai Osho e da quel momento la mia vita... incontrò la canzone per cui val la pena vivere...

Da quel lontano 1978, la mia vita è stata una semplice e continua ricerca di come vivere in uno spazio in cui ci sia silenzio, amore, meditazione e totalità. Sì, una delle chiavi di vita che ho ricevuto da Osho è "Vivi totalmente" "vivi QUI E ORA". Spesso ci si perde, in mezzo a mille occupazioni in cui ci si identifica, coinvolti in relazioni che ci spostano dal nostro centro, ma ormai so che basta poco per ritornare a “casa” dentro. E mi dà gioia condividere questa fiducia con altri.

Osho ci ha regalato tantissime tecniche di meditazione, e da molti anni conduco giornate che ho chiamato All’ESSENZA in cui si sperimentano diverse tecniche di meditazione di Osho, e anche meditazioni guidate che portano ad un profondo rilassamento e guarigione.

Il corpo e la danza sono alla base delle meditazioni attive di Osho, studiate e create per l’uomo occidentale moderno, così che il silenzio accada senza sforzo, come una rugiada sul tuo Essere.